30. aprile 2021 | Media didattici | Autor: Jürg Zellweger
30. aprile 2021 | Media didattici | Autor: Jürg Zellweger
Dall’adozione della legge sulla sorveglianza degli assicuratori, nel 2004, ogni anno circa 2000 persone hanno superato l’esame da intermediario/a assicurativo/a AFA. La revisione della legge è imminente e le aspettative nei confronti di questo esame sono cambiate negli ultimi anni. Alla base dell’evoluzione c’è una riflessione approfondita sul profilo professionale dell’intermediario assicurativo.
L’«esame da intermediari» ha un ruolo importante nel settore assicurativo. È infatti un requisito per l’iscrizione nel registro pubblico degli intermediari e anche una condizione per poter partecipare a Cicero, il marchio di qualità per una consulenza competente sulle questioni assicurative. Scopo dell’esercizio: la tutela dei clienti assicurativi da una consulenza inadeguata. Al contempo, però, c’è l’intenzione di aprire agli intermediari assicurativi prospettive di carriera e di formazione continua.
Nel settore è diffusa la convinzione che la formazione professionale e continua degli intermediari assicurativi sia destinata a rivestire un ruolo ancora più preminente. La consulenza ai clienti diventa più impegnativa, i prodotti e quindi gli standard imposti dalle autorità di vigilanza diventano più complessi. Inoltre, le assicurazioni malattie iniziano ad affidarsi sempre di più all’esame da intermediario/a assicurativo/a AFA. Infine, i broker assicurativi esprimono esigenze di formazione in parte diverse dalle compagnie di assicurazioni.
Il settore auspica che un nuovo obbligo di formazione continua dia un impulso importante per una consulenza assicurativa competente e di qualità in tutto il mercato. L’intenzione è recepirlo nell’imminente revisione parziale della legge sulla sorveglianza degli assicuratori (LSA). Si tratta di una misura necessaria per impegnare tutti gli attori a garantire una qualità minima nell’intermediazione assicurativa e anche per escludere dal mercato gli operatori non seri.
Naturalmente, questi dibattiti legati alla politica del settore si ripercuoteranno sull’esame futuro da intermediario/a assicurativo/a. Ma alcuni parametri chiave sono ancora incerti. Il Parlamento dovrebbe iniziare a discutere la legge sulla sorveglianza degli assicuratori non prima della metà dell’anno.
A gennaio, però, abbiamo dato il via a un processo di sviluppo professionale sistematico per gettare tempestivamente le nuove fondamenta dell’esame da intermediario/a assicurativo/a AFA. In un grande gruppo con circa 70 professionisti sono state recepite le necessità concrete del settore. Risultato: il profilo professionale verrà perfezionato, perché le attività sono a volte molto diverse tra loro. D’altronde, l’appello per un aggiornamento, per una maggiore rilevanza pratica e in alcuni casi anche per requisiti d’esame maggiori era impossibile da ignorare.
Per questo, verso l’estate saranno organizzati workshop mirati con professionisti ed esperti. Nella loro cornice verranno raccolte, discusse e sintetizzate le attività concrete degli intermediari assicurativi. Al centro ci sarà la situazione di lavoro effettiva. Questo ci obbliga a mantenere un orientamento pratico. Il risultato è chiamato dagli esperti di formazione «profilo di qualificazione», una descrizione del profilo professionale e delle competenze operative necessarie.
A prescindere da quali saranno i parametri chiave decisi dalla politica, in autunno abbiamo perfezionato la descrizione dei requisiti per gli intermediari assicurativi e garantiamo un ampio sostegno al progetto nel settore. In una seconda fase, sulla base di questo profilo di qualificazione, trarremo le conseguenze per un esame da intermediari moderno, efficiente e orientato alle necessità garantendone l’interazione con un eventuale obbligo di formazione continua.
> Tutte le informazioni sull’intermediario/a assicurativo/a AFA