17. settembre 2024 | Persone
Nel settore assicurativo svizzero, Helvetia si contraddistingue non solo per l’ampia offerta di servizi, ma anche per la straordinaria cultura aziendale. Questo la rende un datore di lavoro ambito. Hamiyet Dogan, responsabile HR Svizzera, lavora presso Helvetia dal 2017 ed è quindi una figura chiave dell’azienda. Hamiyet fornisce una panoramica sulla filosofia, sulla cultura del lavoro e sulle iniziative dell’azienda per il reclutamento di specialisti e giovani talenti. Ci accompagni in questo viaggio di scoperta e scopra da vicino come Helvetia continua a evolversi.
Potresti presentarci brevemente Helvetia come datore di lavoro e descriverci il tuo ruolo all’interno dell’azienda?
Helvetia è un datore di lavoro moderno, innovativo e dinamico, che da quando sono entrata in azienda si è evoluto notevolmente. Siamo stati premiati più volte come miglior datore di lavoro in Svizzera e in Europa, sulla base di una valutazione dettagliata del nostro rapporto con i collaboratori, dalla procedura di candidatura alla formazione fino al colloquio d’uscita. Tra le altre cose, nel mio ruolo di responsabile HR Svizzera ho contribuito in modo determinante a plasmare e attuare la cultura del «tu» e il FlexOffice.
Come vivete il FlexOffice?
FlexOffice significa che non abbiamo requisiti fissi per quanto riguarda la presenza in ufficio. La nostra flessibilità consente ai team di decidere individualmente come collaborare nel modo più efficace. Dopo il coronavirus, per noi il FlexOffice è diventato la norma. A seconda della funzione, consentiamo un lavoro flessibile fino al 100%, in linea con i nostri valori aziendali e con il nostro motto interno «Helvetia ha fiducia in te, sempre e ovunque». Nei nostri nuovi uffici, ad esempio a Basilea, abbiamo allestito anche delle zone di lavoro basate sulle attività. Ci sono, ad esempio, sale caffè, sale dedicate ai confronti, stanze per team e aule per workshop, ma anche stanze per la condivisione delle scrivanie. Questa flessibilità aumenta la produttività e anche la soddisfazione dei nostri collaboratori, che possono lavorare dove meglio si addice alla rispettiva mansione e alla collaborazione. Sempre a condizione di fornire prestazioni eccellenti alla nostra clientela sia internamente che esternamente – noi ci siamo nel momento del bisogno. Un effetto collaterale positivo è che con il FlexOffice e gli annunci per le nostre posizioni con grado di occupazione del 50-100% abbiamo raggiunto il raddoppio del numero di candidati.
Spesso si sente dire che anche per le assicurazioni non è più così facile reclutare apprendisti idonei, ad esempio nel settore commerciale. Quali sono le tue esperienze?
Condivido l’opinione secondo cui è diventato più difficile trovare apprendisti idonei, ma vedo chiare differenze regionali. A San Gallo, ad esempio, siamo riusciti a reclutare abbastanza rapidamente i nostri apprendisti, mentre a Basilea, in Ticino e nella Svizzera romanda è stato più difficile. L’anno scorso diversi apprendisti hanno interrotto il percorso. Al giorno d’oggi sembra difficile per i giovani scegliere la professione giusta. Dobbiamo diventare più attivi come settore per essere più attraenti per i giovani. È necessaria una più stretta collaborazione con le scuole per sostenere meglio i giovani e suscitare l’entusiasmo per la formazione nel nostro settore.
Quale ruolo svolge l’Employer Branding per Helvetia? In che modo le iniziative di perfezionamento e sviluppo dei collaboratori contribuiscono a un’immagine positiva del datore di lavoro?
L’Employer Branding riveste per noi una grande importanza. Utilizziamo molto intensamente i social media e abbiamo definito processi di candidatura innovativi. La cultura del tu inizia già durante la fase di candidatura ed è possibile avviare una candidatura tramite WhatsApp oppure caricare il proprio CV e ricevere una proposta di posizione. Per quanto riguarda la formazione continua e lo sviluppo professionale dei nostri collaboratori, questi sono fondamentali per la nostra immagine positiva come datore di lavoro. L’Employer Branding e la cultura aziendale vanno di pari passo. L’Employee Experience inizia già prima dell’assunzione e prosegue oltre la fine del rapporto di lavoro. Al giorno d’oggi non si tratta più di avere una presenza rumorosa, bensì di trasmettere la cultura in modo autentico sia dentro che fuori.
Come viene promosso il perfezionamento professionale dei collaboratori all’interno di Helvetia?
Investiamo molto nello sviluppo del nostro personale e a tale scopo utilizziamo formati come i colloqui annuali con i collaboratori, in cui parliamo con loro dei loro obiettivi di sviluppo. Vogliamo occupare due terzi di tutte le posizioni dirigenziali con collaboratori interni. Per raggiungere questo obiettivo, offriamo ampie opportunità di formazione continua e adeguiamo ogni anno il nostro catalogo di corsi di formazione e perfezionamento in base alle esigenze del personale. Inoltre, stiamo sviluppando nuovi strumenti come la piattaforma MyCareerWay, il cui lancio è previsto nel 2025, sulla quale saranno illustrati tutti i possibili percorsi interni di sviluppo. Siamo anche disponibili di persona per consulenze relative a corsi di perfezionamento o mobilità interna e sosteniamo formazioni rilevanti fino all’80%.
Nella formazione professionale, il settore assicurativo punta molto sul sistema di milizia. Ciò significa che nei progetti educativi, nelle lezioni o per il superamento degli esami sono coinvolti anche i collaboratori. Qual è la posizione di Helvetia rispetto al sistema di milizia?
Il sistema di milizia nella formazione professionale riveste una grande importanza presso Helvetia. Incoraggiamo i nostri collaboratori a essere attivi nel settore della formazione e a insegnare, ad esempio, nelle scuole universitarie. Questo impegno è visto come un arricchimento e come un’opportunità per apportare nella formazione conoscenze pratiche direttamente acquisite nel mondo del lavoro. La nostra vicinanza alle università e la partecipazione attiva nel mondo accademico e politico sottolineano il nostro impegno a favore del sistema di milizia. Ciò non solo consente ai nostri collaboratori di crescere ulteriormente, ma promuove anche lo scambio e il networking all’interno del settore. Consideriamo il sistema di milizia come una risorsa preziosa che ci consente sia di garantire la qualità della formazione professionale sia di rafforzare il settore assicurativo quale ambito di lavoro interessante.
In che modo Helvetia affronta la sfida della regolamentazione relativa agli intermediari?
Helvetia prende molto sul serio le sfide poste dalla regolamentazione relativa agli intermediari e ha adottato proattivamente misure per far fronte con efficienza ai requisiti richiesti. Abbiamo ampiamente comunicato l’argomento sul nostro intranet e abbiamo lanciato un’ampia campagna informativa che ritengo di grande successo ed esemplare. Questa comunicazione proattiva ha generato molte richieste. A quanto pare i nostri messaggi sono ben accolti dai collaboratori.
In che modo il settore dovrebbe affrontare le sfide attuali e future?
Vorrei sottolineare ancora una volta l’importanza di una più stretta collaborazione all’interno del settore per rendere più attraente la formazione professionale e rafforzare l’Employer Branding. La carenza di personale qualificato è una sfida comune che possiamo affrontare solo unendo gli sforzi e l’innovazione.
Una strategia chiave potrebbe essere quella di dare maggiore risalto ai vantaggi e alle opportunità nel settore assicurativo, in particolare nei confronti dei giovani talenti. La promozione del sistema di milizia, l’ulteriore sviluppo di offerte formative digitali e la creazione di percorsi di carriera trasparenti sono essenziali per aumentare l’attrattiva del settore.