28. giugno 2022 | Formazione
28. giugno 2022 | Formazione
Da qui all’inizio di settembre 2022, il settore elaborerà la propria posizione in merito alla nuova Ordinanza sulla sorveglianza (OS) nel ramo dell’assicurazione privata. Alcuni punti chiave interessano tutti gli intermediari assicurativi e quindi anche l’attività dell’AFA.
La revisione parziale della Legge sulla sorveglianza degli assicuratori (LSA) è stata varata dal Parlamento nel marzo 2022. In sede di disposizioni d’esecuzione, il Dipartimento federale delle finanze DFF ha proposto regole più concrete per gli intermediari assicurativi.
Un primo grattacapo riguarda la definizione di intermediazione assicurativa (art. 182a): quale attività concreta comprende? La legge parla di offerta e stipula di contratti d’assicurazione. L’ordinanza aggiunge che si intende segnatamente anche la consulenza e la proposta.
Ora l’amministrazione intende far rientrare nell’intermediazione anche l’«esecuzione di altri lavori essenziali di preparazione a questa attività». Il perimetro diventerebbe però troppo ampio. Il DFF sottolinea che le persone nel back office senza responsabilità diretta per i clienti rimarrebbero escluse, ma allora chi sarebbe incluso? Occorre essere più precisi e stralciare questo riferimento. Ricordiamo ancora una volta: la nuova LSA mira a fare chiarezza. Si può lavorare unicamente come intermediari «vincolati» o «non vincolati». Non entrambi.
Il secondo tema è costituito dagli standard minimi per la formazione professionale e continua (art. 190). Il loro obiettivo è fare in modo che gli intermediari assicurativi possano esercitare professionalmente il loro mestiere e garantire la protezione degli assicurati. Il settore è chiamato a definire questi standard in maggior dettaglio e sottoporli all’approvazione della FINMA. L’autorità di vigilanza si accerterà che venga prestata la dovuta attenzione alla protezione dei clienti, alla trasparenza e all’equità tra i diversi attori. Per farlo, il settore ha unito le forze in un progetto collettivo in seno alla nostra associazione. L’intento è quello di escludere dall’attività d’intermediazione le pecore nere, che purtroppo ancora esistono nel settore, e rafforzare la grande maggioranza di consulenti e broker seri. Per la categoria professionale, questa è una grande opportunità.
La FINMA ha intenzione di delegare al settore anche il terzo tema, ossia il controllo del rispetto di questi standard minimi (art. 190a). L’elemento portante è e rimane naturalmente l’esame per intermediario/a assicurativo/a AFA come porta d’accesso all’attività d’intermediazione.
Anche nella successiva vita professionale, le capacità e le conoscenze degli intermediari assicurativi devono essere tenute sempre aggiornate per soddisfare gli standard minimi. Il progetto «Standard minimi LSA» intende proprio verificare se questo avviene e come sarebbe opportuno verificarlo. Il controllo potrebbe assumere la forma di check-up periodici (ad es. esami online), magari anche in combinazione con l’attestazione delle prestazioni di apprendimento (ad es. un sistema a punti come Cicero). Queste sono le idee che stanno circolando nel progetto, ma non c’è ancora nulla di definitivo. La transizione alla nuova normativa dovrebbe passare il più possibile inosservata per chi è già membro Cicero o è iscritto nel registro FINMA. Tuttavia potrebbero esserci ancora due o tre anni da aspettare, a seconda dell’evoluzione dell’iter politico.
La cosa fondamentale è che in tutte queste disposizioni si pensi già alle conseguenze future in sede di attuazione. Non va dimenticato che stiamo parlando di migliaia di intermediari vincolati o non vincolati che potrebbero aver bisogno di sottoporsi a formazioni ed esami.
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